Un quadro strategico per la trasformazione digitale
La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana è una priorità nazionale e europea. Il monitoraggio della spesa ICT, previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale e realizzato da AgID con il supporto del Politecnico di Milano, rappresenta uno strumento essenziale per orientare le politiche e valutare l’efficacia degli investimenti. Il rapporto 2024 restituisce una fotografia dettagliata delle dinamiche di spesa e delle progettualità in corso, in coerenza con il Piano Triennale per l’informatica nella PA e con gli obiettivi del Digital Decade europeo.
Crescita sostenuta: i numeri chiave
Il 2023 segna un punto di svolta: la spesa ICT delle amministrazioni del panel AgID raggiunge 4,6 miliardi di euro, con un incremento del +19% rispetto al 2022. Il tasso annuo di crescita composto (CAGR) stimato per il periodo 2022-2025 è pari al +12%, sostenuto dall’attuazione del PNRR e dalle politiche di innovazione. Le Amministrazioni centrali (PAC) si confermano il comparto più rilevante, con il 73% della spesa totale, mentre Regioni e Province Autonome e PAL mostrano una crescita significativa, pur con una stabilizzazione prevista nel 2025.
Innovazione al centro: cloud e sicurezza
Un dato particolarmente significativo riguarda l’incidenza della spesa per innovazione: 44% sul totale, quasi il doppio rispetto alla rilevazione precedente (26%). Questo risultato è attribuibile agli investimenti PNRR e alla spinta verso modelli Cloud First e infrastrutture sicure. In media, il 7% della spesa complessiva è destinato al cloud, con preferenza per soluzioni IaaS, mentre il 6% è dedicato alla sicurezza informatica, in particolare a sistemi di Identity & Access Management, protezione delle reti e continuità operativa.

Il ruolo delle gare strategiche
Le gare ICT di AgID e Consip si confermano strumenti chiave per la trasformazione digitale: tra il 2022 e il 2024 sono stati monitorati 2.008 contratti esecutivi, per un valore complessivo di 4,9 miliardi di euro. Le categorie più rilevanti riguardano lo sviluppo di applicazioni e servizi digitali, mentre cresce l’attenzione verso la gestione dei dati e la sicurezza. Questi strumenti garantiscono standard elevati e coerenza con gli obiettivi del Piano Triennale, favorendo l’adozione di soluzioni interoperabili e scalabili.
Sfide aperte e prospettive
Nonostante i progressi, permangono criticità: solo il 46% degli italiani possiede competenze digitali di base, contro il 55,6% della media UE, e l’adozione del cloud da parte delle imprese è ferma al 5%. La Commissione Europea raccomanda di intensificare la formazione, sostenere le start-up innovative e accelerare l’uso di tecnologie avanzate. Per la PA, ciò significa investire non solo in infrastrutture, ma anche in capitale umano e governance digitale, rafforzando il ruolo dei Responsabili per la Transizione al Digitale (RTD) e promuovendo modelli organizzativi più agili.
Progetti e priorità del Piano Triennale 2024-2026
Il rapporto evidenzia 844 progetti di digital transformation, per un valore di 4,9 miliardi di euro nel triennio 2022-2024. Le aree di investimento principali sono:
- Servizi digitali (29% della spesa progettuale, 1,4 miliardi di euro), con iniziative orientate all’erogazione multicanale verso cittadini e imprese.
- Piattaforme (23%, 1,13 miliardi), per l’integrazione dei sistemi e l’interoperabilità.
- Infrastrutture (22%, 1,06 miliardi), a supporto della connettività e della resilienza tecnologica. Seguono i macro-ambiti Dati e Intelligenza Artificiale (9%), Sicurezza informatica (5%) e interventi su Organizzazione e Gestione del Cambiamento.
L’aggiornamento 2026 del Piano Triennale conferma queste priorità e introduce un focus rafforzato su interoperabilità, valorizzazione dei dati e adozione di tecnologie emergenti, come AI e edge computing.
Conclusione
La spesa ICT nella PA italiana è in crescita e orientata all’innovazione, grazie a risorse europee, PNRR e strumenti di acquisto centralizzati. Il percorso verso il 2026 richiede continuità negli investimenti, attenzione alla sicurezza e alle competenze, e una visione strategica che integri tecnologie, processi e persone. Solo così sarà possibile realizzare una Pubblica Amministrazione digitale, inclusiva e resiliente, in linea con gli obiettivi del Decennio Digitale europeo.
