La Pubblica Amministrazione italiana sta attraversando una fase di profonda trasformazione, come evidenziato dalla ricerca “Lavoro Pubblico 2025” condotta da FPA. I dati mostrano segnali incoraggianti: aumentano gli occupati, si abbassa l’età media, cresce il livello di istruzione e si investe sempre più nella formazione del personale.


Nel 2024 il numero dei dipendenti pubblici ha raggiunto quota 3.373.682, il valore più alto dell’ultimo decennio, con una crescita costante rispetto ai 3,3 milioni del 2023. Il tasso di turnover ha registrato un incremento del +1,7%, il più significativo degli ultimi dieci anni, segnando una netta inversione di tendenza rispetto al passato, caratterizzato da stagnazione o decrescita. A trainare questa dinamica sono soprattutto i nuovi ingressi nei settori dell’Istruzione e della Sanità, che da soli rappresentano il 60% della forza lavoro pubblica.


Se il trend attuale sarà confermato, entro la fine del 2025 la PA potrebbe superare la soglia dei 3,4 milioni di dipendenti. Tuttavia, il confronto con gli altri Paesi europei evidenzia un divario ancora significativo: in Italia si contano 5,6 dipendenti pubblici ogni 100 abitanti, contro gli 8,5 del Regno Unito, gli 8,3 della Francia, i 7,4 della Spagna e i 6,3 della Germania.

AMMINISTRAZIONE SEMPRE PIU’ GIOVANE E QUALIFICATA

La ricerca segnala un progressivo ringiovanimento della PA: l’età media scende a 48,9 anni, con una riduzione di quasi un anno in soli due anni. Questo risultato è dovuto in parte all’ingresso di nuovi dipendenti over 40, cresciuti del 36% in un solo anno. Nonostante ciò, resta elevata la quota di personale prossimo alla pensione: oltre 100mila dipendenti hanno più di 64 anni e 171mila vantano oltre 35 anni di servizio.

La PA si conferma anche sempre più femminile, con le donne che rappresentano 6 dipendenti su 10 e costituiscono la maggioranza tra i nuovi assunti.

FORMAZIONE E ISTRUZIONE: investimenti in crescita

Per la prima volta, oltre la metà del personale è laureato, un dato che testimonia l’evoluzione qualitativa del capitale umano pubblico. In particolare, negli ultimi due anni i laureati triennali sono aumentati del 51%, mentre quelli magistrali del 16%.

Anche la formazione registra un balzo in avanti: le giornate formative per dipendente sono raddoppiate, raggiungendo quota 4,1 milioni complessive, pari a una media di 1,97 giorni all’anno per dipendente. Un risultato importante, sebbene ancora distante dagli obiettivi fissati dalle strategie di rafforzamento della PA, che prevedono 40 ore annuali di formazione.

RETRIBUZIONI E SPESA PUBBLICA: luci e ombre

Lo stipendio medio lordo dei dipendenti pubblici si attesta a 39.890 euro, con un incremento del 16% nell’ultimo decennio. Tuttavia, questo aumento non tiene il passo con l’inflazione, che nello stesso periodo ha registrato un +19%.

La spesa complessiva per il personale pubblico nel 2024 è pari a 187 miliardi di euro, in lieve calo (-1,1%) rispetto all’anno precedente. Un valore nettamente inferiore rispetto a quello di altri Paesi europei: 351 miliardi in Francia, 328 in Germania e 300 nel Regno Unito. Anche la spesa pro capite per dipendente resta contenuta, con 3.126 euro, ben al di sotto degli standard delle economie più avanzate.

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