Il nuovo DDL Semplificazioni 2025, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 4 agosto, rappresenta un passo importante verso un’amministrazione più snella e digitale.
L’obiettivo? Ridurre i tempi, semplificare gli adempimenti e aiutare Comuni, imprese e professionisti a concentrarsi sulle attività concrete, senza perdersi nella burocrazia.
Approvato il 4 agosto 2025, il disegno di legge “Semplificazioni” rappresenta un passo significativo nella strategia di alleggerimento degli oneri amministrativi che gravano su imprese, professionisti e pubblica amministrazione. Composto da 24 articoli, il provvedimento interessa settori trasversali quali fisco, lavoro, ambiente, contratti di sviluppo e attività produttive, con l’obiettivo di ridurre tempi, costi e rigidità burocratiche, in linea con gli impegni del PNRR.
Questo testo si inserisce nel quadro più ampio della modernizzazione della PA, dove non è più sufficiente intervenire solo sulle norme: è essenziale seminare cultura organizzativa, efficienza e responsabilità operativa. Per chi – come voi – ha rapporti frequenti con la pubblica amministrazione, conoscere queste novità non è un’opzione: è condizione necessaria per operare con efficacia e trasparenza.
Principali novità e impatti concreti
Segue una panoramica ragionata dei cambiamenti più significativi, con particolare attenzione a ciò che interessa imprese, professionisti e amministrazioni locali:
Area | Novità principali | Impatto operativo |
---|---|---|
Fisco | • Eliminazione dell’obbligo di riportare nelle fatture la norma agevolativa per i crediti d’imposta Transizione 4.0/5.0: basterà un codice identificativo univoco. • Salvaguardie per gli intermediari fiscali in caso di dichiarazioni scartate: niente sanzioni se la retransmissione avviene entro termine stabilito dal MEF. • Riduzione delle sanzioni per atti di accertamento o liquidazione, decadenza impugnativa, se il contribuente rinuncia e paga entro termine. • Termine fisso per imposta sostitutiva sulle manifestazioni a premio (beni o servizi non imponibili IVA) entro il 16° giorno mese successivo o emissione della fattura. | Più chiarezza e meno formalismi; minori contestazioni formali e rischi per errori formali; semplificazione nell’uso degli incentivi fiscali; vantaggi in termini di tempo e costi per gli operatori. |
Lavoro | • Principio “once only”: PA non può richiedere dati, certificazioni o atti già detenuti da altri enti. • Obbligo per lavoratore di comunicare al datore di lavoro se svolge attività (subordinata o autonoma) durante periodi di integrazione salariale; INPS notificherà al datore le giornate retribuite. • Flessibilità formativa: ampliamento dei soggetti abilitati a svolgere corsi obbligatori di sicurezza (anche infermieri, addetti soccorso, figure con esperienza), specie per primo soccorso aziendale. | Riduzione di duplicazioni di documenti; più coordinamento tra attori (lavoratore, datore, INPS); maggiore facilità per le piccole imprese nel rispettare gli obblighi formativi anche con risorse limitate. |
Microimprese e attività produttive | • Nomina temporanea di responsabile tecnico per microimprese che non trattano dati sensibili (in caso di impedimento del titolare), per un minimo di 3 anni esperienza, durata incarico fino a 30 giorni (prorogabili a 90) con comunicazione a SUAP e Camera di Commercio. • Abrogazione del regio decreto n. 1265/1934 (prove di non insalubrità) per imprese con autorizzazioni ambientali (AIA, AUA, etc.). • Per distributori automatici (alimentari / bevande): comunicazione unica al Comune (via SUAP), senza dover notificare anche all’ASL. • Snellimento dei contratti di sviluppo: decreto MIMIT da adottare entro 30 giorni con criteri semplificati, uso dei protocolli d’intesa, sintesi delle verifiche antimafia. | Riduzione del numero di soggetti coinvolti in pratiche burocratiche; procedure più snelle e meno onerose; maggiore rapidità nei procedimenti autorizzativi per le piccole imprese. |
Ambiente e autorizzazioni | • Semplificazioni per progetti di bonifica (anche PNRR) e per l’uso del CSS (Combustibile Solido Secondario) in processi industriali. • Utilizzo di acque reflue per usi industriali mediante semplice comunicazione se requisiti tecnici rispettati; modifiche non sostanziali se già autorizzati. • “Insegne di esercizio”: procedura SCIA unica tramite SUAP, asseverazione tecnica da professionista abilitato; standardizzazione e modulistica unica entro 120 giorni; superamento del doppio iter Comune/ASL. | Miglioramenti nella certezza dei tempi autorizzativi; riduzione dei costi per adeguamenti; maggiore uniformità territoriale nelle procedure; minori contenziosi sul tema delle autorizzazioni locali. |
Implicazioni per la Pubblica Amministrazione
Per la PA, il DDL comporta mutamenti non marginali nei processi interni, nei sistemi informativi, nelle procedure di controllo e nei rapporti con imprese e professionisti. Ecco alcuni punti chiave che le amministrazioni – specialmente municipali, provinciali, regionali – dovranno attuare o monitorare:
- Adeguamento dei sistemi digitali: per rispettare il principio “once only” è necessario che dati, certificazioni, attestazioni già detenute da un organo pubblico siano accessibili o condivisi tra enti, evitando richieste ridondanti. Ciò comporta interoperabilità e integrazione dei database amministrativi.
- Uniformità procedimentale: standardizzazione della modulistica (in particolare per le insegne), unificazione delle SCIA, definizione chiara delle asseverazioni tecniche, nonché coordinamento tramite la Conferenza Unificata.
- Formazione interna e responsabilità: personale comunale, SUAP, uffici tecnici e ambiente dovranno essere formati sulle nuove norme, sulle prassi operative previste, sui termini e su come valutare le modifiche non sostanziali delle autorizzazioni esistenti.
- Monitoraggio dei tempi e controllo qualitativo: sarà fondamentale che le amministrazioni misurino i tempi reali di risposta e rilascio delle autorizzazioni o SCIA, per garantire che il snellimento non degeneri in discrezionalità o inefficienza.
- Collaborazione con i professionisti e le imprese: dato che molti adempimenti ricadono su queste categorie, le amministrazioni locali dovranno assicurare chiarezza nelle disposizioni attuative, fornire modulistica aggiornata, supporto per interpretazione tecnica e coordinamento operativo.
Criticità possibili e margini di miglioramento
Pur essendo un testo importante e ricco, il DDL non è privo di sfide. Alcune delle criticità che occorre vigilare:
- Attuazione effettiva: molte delle misure richiedono decreti attuativi, provvedimenti ministeriali o intese con enti territoriali (es. modulistica unica, codici identificativi, standardizzazione SCIA). Ritardi o mancanze in questi passaggi rischiano di smorzare l’efficacia delle semplificazioni.
- Differenze territoriali: anche con norme nazionali chiare, le prassi comunali e regionali possono variare, specialmente su temi come insegne, autorizzazioni locali, ruoli delle ASL. Serve una vigilanza sul rispetto uniforme delle norme.
- Rischio di controllo superficiale: semplificare non deve significare alleggerire i controlli in modo da compromettere la tutela della salute, dell’ambiente o del lavoro. Le deroghe e le modifiche non sostanziali vanno attentamente definibili per evitare abusi.
- Carichi operativi iniziali: per PA e professionisti, l’adeguamento (implementazione sistemi, formazione, modifica di prassi interne) può richiedere tempo e risorse; è necessario che il processo sia supportato anche da linee guida chiare e da strumenti operativi.
Conclusioni: opportunità e responsabilità condivise
Il DDL Semplificazioni 2025 rappresenta una occasione concreta di modernizzazione e razionalizzazione dell’azione amministrativa e degli adempimenti che investono imprese e professionisti. Offre opportunità di:
- migliore gestione del tempo e delle risorse;
- maggiore certezza nei rapporti con la PA;
- riduzione degli ostacoli burocratici che gravano in particolare sulle piccole e medie imprese;
- più trasparenza e coordinamento nei flussi informativi.
Allo stesso tempo, il successo pratico dipenderà dalla capacità della pubblica amministrazione – in tutte le sue articolazioni – di attuare con puntualità, coerenza, efficacia queste riforme, e dalla prontezza dei professionisti nell’adeguare le proprie procedure operative. Perché la semplificazione non è solo una norma nel testo di legge: è un metodo operativo, una cultura da diffondere.
Per ulteriori informazioni: https://www.funzionepubblica.gov.it/it/ministro/comunicazione/notizie/approvato-oggi-in-consiglio-dei-ministri-il-ddl-semplificazioni/